Quando si nomina il Salento, non si può fare a meno di pensare alle incantevoli spiagge, ai borghi caratteristici e ai numerosi edifici in arte barocca. Tra tutti questi luoghi ne esiste uno ancora poco conosciuto, ma capace di meravigliare al primo sguardo chiunque lo visiti, ossia l’Eremo di Vincent.
Ma di cosa si tratta? Scopriamolo insieme e prepariamoci a inserirlo nella lista delle mete da visitare almeno una volta nella vita!
Cosa tratteremo
Eremo di Vincent di Guagnano
L’Eremo di Vincent è un autentico mix tra kitsch e cubismo situato nelle vicinanze di Guagnano.
Nato come luogo di culto, con il passare del tempo ha cominciato a evolversi dal punto di vista artistico. Infatti, l’autore Vincent Brunetti non ha perso occasione di dare sfogo a tutta la sua creatività.
Chi è Vincent Brunetti
Vincent (all’anagrafe Vincenzo) Brunetti, conosciuto anche con l’alias La Libellula del Sud, è un artista eclettico amante di ogni forma d’arte, ossia la musica, la pittura e la scultura.
È nato a Guagnano nel 1950 (un piccolo borgo in provincia di Lecce), ha studiato alla Scuola d’Arte di Lecce per poi trasferirsi a Milano, dove ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Brera.
Nella città meneghina si è addirittura aggiudicato l’Ambrogino d’Oro nel 1970 e dopo aver girato il mondo ha deciso di tornare nel suo amato Salento.
La vita di questo artista non è però stata tutta rose e fiori. Da bambino ebbe infatti la poliomielite, patologia che ha fortemente danneggiato il suo fisico, ma allo stesso tempo è riuscita a trasformarlo in un genio folle devoto a Dio.
Le origini dell’Eremo di Vincent
Questo coloratissimo eremo, conosciuto anche come Vincent City, è nato con l’obiettivo di diventare una cappella votiva, ma col passare del tempo si è tramutata in casa, laboratorio, pinacoteca e negozio capace di attirare ogni anno migliaia di visitatori.
Il luogo è un’autentica orgia di colori, dove è possibile ammirare sculture dalle forme più bizzarre.
Per realizzare il suo regno, Vincent ha utilizzato solo materiali di scarto come mattonelle rotte, peluche, bidet e tutto ciò che gli è capitato a tiro.
La Città della Gioia
Non è difficile comprendere perché l’Eremo di Vincent viene chiamato la Città della Gioia. Basta infatti guardare qualche immagine per migliorare il proprio umore nell’arco di pochi secondi.
Al momento non si conoscono le ragioni precise che hanno spinto l’artista a realizzare questo edificio alquanto bizzarro, ma forse la frase scritta su un muro accanto all’ingresso lo spiega.
Questa dice “Beati gli operatori di pace. Beati i puri di cuore”, la quale riassume la sua forte fede religiosa.
Le opere dell’Eremo di Vincent
Una volta dentro l’Eremo di Vincent, sarà possibile ammirare mosaici, sculture uniche o intente a riprodurre opere famose come il David di Michelangelo, alle quali è stata però aggiunta un’interpretazione psichedelica.
Meritano altrettanta attenzione delle sedie in stile ottocentesco, una slitta rossa e un enorme trono comparso nella canzone Karaoke cantata da Alessandra Amoroso e Boomdabash.
All’esterno sono invece presenti un murales raffigurante il volto di Frida Kahlo, Salvador Dalì e dello stesso Brunetti, una riproduzione della Grotta di Lourdes e un giardino zen con una statua di Buddha e dei water ricoperti da coloratissime ceramiche.
Se si desidera acquistare una sua opera, basta invece recarsi in pinacoteca.
Eremo di Vincent orari di apertura
L’eremo è visitabile tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30.
Se ci si reca qui di domenica, si potrà guardare l’artista lavorare con musica house oppure techno in sottofondo.