La Basilica di San Cataldo si trova nel cuore della città di Taranto, in Puglia, e conserva migliaia e migliaia di anni di storia. Ad oggi è la sede della cattedra dell’Arcivescovo Metropolita di Taranto e, dall’ottobre del 1964, è stata elevata alla dignità di basilica minore dal pontefice Paolo VI. La cattedrale accoglie al suo interno tre stili: Romanico, Barocco e Rococò. Questi sono visibili principalmente nella facciata esterna della basilica; l’architrave spezzato che taglia orizzontalmente la facciata e i portali sono classici della suggestiva arte barocca. Risaltano subito all’occhio le quattro nicchie contenenti san Pietro apostolo e san Marco, nelle nicchie ai lati inferiori; san Rocco e sant’Irene in quelle superiori.
Cosa tratteremo
La storia della Basilica-Cattedrale di San Cataldo
Questa suggestiva basilica fu edificata dai bizantini nel X secolo per volontà dell’imperatore Niceforo II Foca. Fino al XI secolo la basilica di San Cataldo ha subito varie modifiche dal punto di vista strutturale e nell’aspetto. L’ultima è avvenuta nel 1713, quando l’architetto leccese Mauro Manieri edificò la splendida la facciata barocca.
A dominare l’intera facciata della Basilica è sicuramente la statua di San Cataldo, inserita nel finestrone centrale e delimitato da due angioletti. Il portale in legno, ricco di stelle come decorazioni, è un rimando a chi ha commissionato la facciata, cioè l’arcivescovo Giambattista Stella; è un rimando anche al simbolismo della Chiesa cattolica. Le stelle, infatti, ricordano il cielo e dunque la casa di Dio, creando una vera e propria connessione tra mondo umano e mondo divino.
Per quanto riguarda il campanile, quello che si può osservare oggi non è quello iniziale; un primo fu costruito nel XII secolo, ma dopo il terremoto del 1456 fu demolito e ricostruito.
Gli interni della Basilica di San Cataldo
Entrati nella Basilica di San Cataldo, si rimane incantati dall’arte e dai colori che avvolgono gli interni della cattedrale.
Questa si presenta con una navata centrale e due navate laterali, divise da otto colonne di diverso stile e archi a tutto sesto. Alla fine delle navate laterali si trova la cupola bizantina, decorata dal pittore Domenico Torti a fine ottocento.
Particolarmente imponente è l’altare, sorretto da quattro piccole colonne di porfido che si trovano al di sotto della cupola bizantina.
Nel 1844, in seguito a lavori di manutenzione della basilica, fu rinvenuto, seppur abbastanza danneggiato, un pavimento realizzato interamente in mosaico; ad oggi è possibile ammirarlo nelle navate centrali e laterali.
Il meraviglioso pavimento fu realizzato con tasselli in pietra calcarea di varie dimensioni e colori; un particolare raffigura la leggenda del volo di Alessandro Magno, mentre in altri tondi sono raffigurati tante specie di animali dal valore simbolico (es. vizi e virtù umane).
La festa di San Cataldo: tra devozione e tradizione
Nella città di Taranto è costume celebrare il suo patrono, dall’8 al 10 maggio. Secondo la tradizione, la sera del primo giorno di festa la statua in argento di San Cataldo viene portata in giro per tutta la città, insieme alla processione di fedeli, fino a farle prendere il largo su una nave. L’intera scena è particolarmente suggestiva; sono tante le barchette di pescatori o residenti della zona a fare quasi da scorta alla statua del santo, salutata da fuochi d’artificio e dalle sirene delle imbarcazioni.
Nei giorni a seguire, la città si anima di danze folkloristiche, spettacoli canori e occasioni per assaggiare i prodotti tipici della zona. I festeggiamenti si concludono il 10 maggio, con la sfilata del santo che attraversa le vie della città.