Il pastrotto è un dolce pugliese nato sono nel 2016, eppure già considerato all’unanimità prodotto tipico della terra pugliese.
Il Sud Italia presenta una ricca tradizione culinaria, specialmente per quanto concerne i dolci. Tuttavia, non sempre si tratta di delizie la cui ricetta si perde nella notte dei tempi e ha origini antichissime. Un esempio peculiare che risalta su tutti è appunto il pastrotto.
Di seguito scopriremo molto di più su questo dolce, diffuso soprattutto nella zona di Andria, facendo luce sulla storia delle sue origini, illustrando come si presenta e quali golose varianti si possono scegliere in pasticceria.
Cosa tratteremo
Che cos’è il pastrotto
Il pastrotto può essere definito una rivisitazione del bocconotto, un dolce ampiamente consumato tra Puglia, Lucania e Abruzzo, del quale parleremo in modo approfondito tra poco. Nonostante il pastrotto si configuri come una versione più moderna, libera dalla storia e dal peso della tradizione, il concetto alla base della sua nascita non cambia. Si tratta infatti di una prelibatezza che viene realizzata a partire da ingredienti estremamente semplici, che si combinano in una forma che ricorda vagamente quella di un muffin. Oltretutto, esattamente come il muffin, anche il pastrotto conduce immediatamente il pensiero verso una ricca colazione, carica di energia e di gusto, accompagnata magari da una bevanda calda ed energizzante.
A livello estetico, l’impasto di questo dolcetto è di una calda sfumatura bruno-dorata, che al suo interno custodisce una sorpresa. Solitamente, infatti, nella variante ormai divenuta tipica e identificativa del territorio di Andria, il cuore del pastrotto è composto da generosa e vellutata crema pasticcera, che tuttavia può essere accompagnata da un ulteriore arricchimento. Non vengono disdegnate, infatti, le versioni che accompagnano la crema al cioccolato o alla marmellata di frutta. Il ripieno e l’impasto, nel loro complesso, restituiscono una consistenza morbida e friabile, dall’equilibrio perfetto.
Varianti del pastrotto
Nonostante la ricetta del pastrotto non sia affatto di dominio pubblico (viene infatti sapientemente custodita dai maestri pasticceri pugliesi, i quali la tramandano di generazione in generazione), ciò che è noto è la versatilità di questo dolce, i cui elementi, ovvero la base e il ripieno, possono essere personalizzati in vari modi così da riuscire a soddisfare le preferenze di ciascuno. Allo stesso modo, anche l’aspetto può essere modificato, giocando con i colori di creme e frutta fresca.
Il risultato rimane quello di un dolce fragrante e dal sapore ricco e deciso, che si può trovare nelle migliori pasticcerie dell’Italia sud-orientale ed è perfetto per essere gustato a colazione, scegliendo ogni mattina tra molteplici gusti diversi, oppure per una merenda in compagnia insieme agli amici, in un momento di condivisione e allegria.
I bocconotti: dove inizia la storia del pastrotto
Come abbiamo accennato in precedenza, la storia del pastrotto prende le mosse da una ricetta ben radicata nella tradizione pugliese, ma anche abruzzese e lucana, ovvero il bocconotto.
Anche in questo caso la ricetta tradizionale rimane un segreto al sicuro nelle mani dei maestri pasticceri e il ripieno varia a seconda della zona. In ogni caso, tutte le varianti sono accomunate dalle piccole dimensioni, alle quali si deve il nome bocconotto. La misura, infatti, è abbastanza piccola da consentire di mangiare il dolcetto in un unico boccone. Si tratta, infatti, della versione ridotta del pasticciotto leccese che, sostanzialmente, consiste in un involucro di pasta frolla ripieno di crema pasticcera. La sua origine si deve alle monache benedettine di Bitonto, che inizialmente lo preparavano con un ripieno di ricotta e frutta candita.
Allo stesso modo, questa base accomuna anche un dolce che rappresenta un’ulteriore influenza per la nascita del pastrotto, ovvero il pasticciotto. Anch’esso è un dolcetto di pastafrolla al cui interno si possono trovare, però, differenti tipi di ripieno, che non si limitano alla crema pasticcera ma includono anche la possibilità di optare per miele o cioccolato. La combinazione di questa versatilità con il gusto tradizionale ha dato vita a qualcosa di innovativo, che ha preso il nome di pastrotto e, ad oggi, rappresenta il perfetto equilibrio tra un gusto classico e la possibilità di adattarlo a nuove esigenze di gusto.