Il nocino è una bevanda alcolica realizzata in genere in casa in concomitanza di una data dal significato particolare.
La Puglia è una terra ricca di tradizioni radicate nel corso dei secoli, che emergono nel panorama culturale e artistico, ma soprattutto a tavola. Dalle origini di molte preparazioni tipiche emerge il legame indissolubile che esiste tra folklore e cucina locale. Uno degli esempi più interessanti in tal senso è senza dubbio il nocino. Nonostante esistano delle versioni commerciali di questo liquore dolce, è proprio il rito collegato alla preparazione casalinga ad aumentarne il fascino. Vediamo di seguito come preparare questa deliziosa bevanda senza sforzo, seguendo poche e semplici linee guida.
Cosa tratteremo
Cos’è il nocino pugliese?
Il nocino è un liquore digestivo da servire a fine pasto assieme al caffè per allietare il dopo pranzo o cena. La preparazione del nocino in realtà è diffusa in tante zone d’Italia, in quanto legata a riti contadini che possono variare a seconda dei contesti, pur condividendo radici molto simili. Dalla Toscana fino al Veneto, il nocino è un liquore tipicamente casalingo che assume sfumature aromatiche differenti in base agli ingredienti disponibili in un determinato territorio.
Nel tacco d’Italia il nocino non viene preparato ovunque, bensì esistono alcune zone più tipiche dove questo rito si tramanda di generazione in generazione e viene tuttora rispettato. Una tra le aree più significative per la produzione di nocino è la zona di Altamura, famosa anche per il tipico pane. Qui il buon digestivo realizzato con l’impiego di ingredienti poveri è conosciuto anche con il termine Padre Peppe. Il nome deriva dell’etichetta di un prodotto molto conosciuto e realizzato dai Fratelli Striccoli. Alla storica impresa si deve infatti la decisione di trasferire i segreti di una produzione tramandata nei secoli a una produzione di stampo più industriale. La ricetta è stata dunque perfezionata prima di immettere il mercato sul prodotto verso la prima metà dell’Ottocento.
Gli ingredienti della versione commerciale sono quelli trascritti da Padre Giuseppe Ronchi, un frate cappuccino vissuto ad Altamura verso la fine del Settecento. Preparare in casa il digestivo dagli inconfondibili sentori dolci è molto semplice, motivo per cui questo rito viene tutt’oggi osservato in svariati contesti familiari della zona di Altamura e in altre località della Puglia.
Come preparare in casa il nocino, il liquore tipico a base di noci
Per tutti coloro che sono interessati a preparare l’ottimo nocino, è sufficiente reperire una quantità sufficiente di noci rigorosamente verdi, durante una raccolta tra i campi oppure acquistando le bacche da un fruttivendolo affidabile. L’imporante è rispettare il momento in cui avviene la raccolta (o in tempi moderni l’acquisto): la data chiave è il 24 giugno, giorno di San Giovanni. Come avviene del resto in molte altre zone d’Italia, quest’appuntamento è ricco di simbolismi e viene in genere celebrato con riti legati alla natura e all’alternanza delle stagioni. Tra questi spicca proprio la preparazione del delizioso digestivo.
Ingredienti
Gli ingredienti necessari per il nocino sono i seguenti:
– 1 kg di noci verdi
– mezzo litro di alcol
– mezzo litro di vino rosso a scelta
– 400 g di zucchero
– 200 g di acqua
– la scorza grattugiata di un limone
– 4-5 chiodi di garofano
– un bastoncino di cannella
– una noce moscata
Procedimento
Come prima cosa è importante lavare con grande attenzione le noci verdi, tagliandole a metà e assicurandosi di aver rimosso tutte le impurità. Dopodiché, è possibile riporle in una grande caraffa versando anche tutti gli altri ingredienti tranne l’acqua e lo zucchero. Questo passaggio si rivela indispensabile al fine di sigillare bene gli aromi. Una pratica da non dimenticare durante la fase di infusione è quella di agitare con delicatezza ogni tanto il contenitore per evitare che tutto si concentri nel fondo.
Una volta trascorsi 40 giorni si può procedere con la filtrazione, separando dunque la parte liquida dagli scarti solidi che possono essere buttati. Nel frattempo con acqua e zucchero preparare uno sciroppo in un pentolino a fuoco dolce. Infine mescolare lo sciroppo con la parte liquida dell’infusione e versare all’interno di una bottiglia ben igienizzata. Secondo quanto vuole la tradizione il nocino deve riposare fino al giorno di Sant’Andrea prima di essere degustato. Non stupisce che sia proprio il legame con un altro santo e con un importante passaggio di stagione a segnare il momento ideale per l’apertura di un liquore ricco di fascino.