Le Sgagliozze baresi dovrebbero essere inserite nell’ambito del cosiddetto comfort food, perché producono una sensazione di benessere al palato di tutti coloro che le assaggiano.
Le tradizioni che provengono dal passato spesso trovano interpretazioni inedite, riuscendo però a mantenere le peculiarità che le contraddistinguono. Si potrebbe pensare al concetto moderno dello street food, dal momento che a Bari e in tutta la Puglia è molto facile imbattersi in un’attività che propone questo buonissimo cibo di strada. È abbastanza strano pensare di associare a questa zona geografica un piatto a base di polenta ma, conoscendo la storia, riuscirai a capirne il vero motivo.
Se anche tu vuoi cimentarti nella realizzazione di una vera e propria delizia della cucina tipica pugliese, segui le facili indicazioni contenute in questo articolo. Prima, però, vediamo insieme come sono nate e qual è la versione originale.
Cosa tratteremo
La storia delle Sgagliozze di Bari
Per rintracciare le vere origini di questa squisitezza, occorre andare indietro nel tempo fino agli anni ’40. La signora Giuseppina Amoretto, soprannominata Finella, sarebbe stata la prima a posizionarsi all’arco di San Pietro con tutta l’attrezzatura per friggere in olio bollente le sgagliozze e le popizze. La tradizione è stata poi colta da altre signore che nella medesima zona hanno portato avanti questo tipo di attività. Il luogo da cui è partito tutto, dunque, è proprio Bari Vecchia. Finella ha continuato a preparare le Sgagliozze finché ha potuto, sfidando persino i problemi di salute.
La leggenda narra dell’amore per la polenta che si sarebbe sviluppato in un periodo complesso di emigrazione al nord, dove certamente il piatto è più diffuso rispetto a Bari. Il padre di Finella si era spostato con tutta la famiglia a Milano e amava particolarmente la polenta. Al termine della seconda guerra mondiale, Finella, il papà e tutti gli altri parenti fecero ritorno nella terra natale. La situazione economica non era delle più rosee e, in questo contesto, Finella decise di fare qualcosa per migliorare la propria condizione, mettendosi a friggere la polenta e vendendola in strada.
I paesani raccontano che la giornata di lavoro iniziava prima dell’alba, con il marito di Finella che dava una mano a tagliare i pezzi di polenta. L’odore buonissimo era un toccasana per il benessere di tutti gli abitanti della zona.
Gli ingredienti: semplicità e genuinità
Reperire gli ingredienti per realizzare questa ricetta è molto semplice ed economico. Trattandosi di prodotti non costosi, dunque, il suggerimento migliore è optare per la qualità. Ti servirà dell’ottima farina di mais, che può fare davvero la differenza sul risultato finale. Se hai fretta, tuttavia, puoi anche ricorrere alla polenta istantanea.
Non serve altro per procedere, quindi la ricetta delle Sgagliozze baresi è la seguente:
- 250 g di polenta gialla
- 1 l di acqua
- Sale q.b.
- Olio per friggere
Il sale grosso serve per l’acqua che bolle e quello fino, invece, può essere utilizzato al termine della ricetta per insaporire le Sgagliozze.
La preparazione delle Sgagliozze baresi
La premessa d’obbligo riguarda la metodologia di realizzazione della polenta. Se hai scelto di ricorrere a quella istantanea, ti basterà versarla in acqua bollente seguendo le istruzioni riportate sulla confezione per quanto concerne le tempistiche.
La ricetta tradizionale, ovviamente, prevede la farina gialla che viene versata a pioggia in acqua bollente, avendo cura di mescolare con pazienza ricorrendo a un cucchiaio di legno.
Controlla poi la densità, incorporando energicamente gli ingredienti affinché non si formino grumi. Quando raggiunge la consistenza desiderata, versa la polenta all’interno di una teglia di forma rettangolare, con una capienza sufficiente per ottenere uno strato di circa 1 cm. Aiutandoti con una spatola o con un altro strumento da cucina, devi quindi livellare bene la superficie.
La cottura della polenta potrebbe richiedere poco più di mezz’ora ma verificarne a livello visivo la densità è l’approccio consigliato. Puoi anche optare per la realizzazione alla vecchia maniera, togliendola dal fuoco quando è pronta, versandola su un tagliere in legno e lasciandola raffreddare completamente.
In ogni caso, con la polenta che è diventata ben fredda, puoi eseguire il taglio dei quadrotti. Successivamente non ti resta che friggerli in olio bollente, attendere che siano dorati e spolverarli con una generosa manciata di sale fino.
Il servizio: dalla tradizione all’attualità
Una delle occasioni in cui vengono consumate le Sgagliozze è la festa di San Nicola, il patrono di Bari. In tutta la città, comunque, le Sgagliozze si possono trovare in ogni periodo dell’anno, realizzate ancora oggi come vuole l’antica tradizione.
In genere vengono servite all’interno di coni di carta gialla assorbente e si possono mangiare direttamente in strada. Sono ottime anche con del formaggio spalmabile, in abbinamento ad altri stuzzichini, per un aperitivo, una degustazione o in accompagnamento a un pasto completo.
Se desideri preparare un’alternativa più sofisticata, potresti impiattare insieme alle Sgagliozze baresi degli ottimi funghi della varietà dei cardoncelli, anch’essi molto popolari in Puglia.
Dal periodo della seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri, la brillante idea di Finella è riuscita a diventare un finger food eccezionale e apprezzato da tutti coloro che arrivano nella regione e desiderano assaporare le prelibatezze locali.
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