Tra Lecce e Brindisi sorge uno dei borghi più belli e apprezzati anche a livello internazionale, Oria, la cosiddetta “Porta del Salento”. La cittadina, la cui storia inizia nel lontano 1200 a.C., fu fondata dagli esuli cretesi.
Custodisce tra le sue mura medioevali un ricchissimo patrimonio storico e artistico, figlio dei popoli che l’hanno dominata nei secoli: dai greci ai longobardi, fino ai bizantini e agli Angioini. Questa ricchezza permetterà a tutti di apprezzare bellezze e i segreti più intimi di Oria.
Cosa tratteremo
Alla scoperta del centro storico di Oria
Oria sorge su una piccola collina, con il suo centro storico che è un tripudio di vicoli. Qui si alternano maestosi monumenti in stile carparo dorato e casupole in candido bianco. Per accedervi si attraversano le uniche due porte rimaste intatte: Porta Lecce, dalla quale passarono gli spagnoli dopo aver a lungo assediato la città, e Porta degli Ebrei, oltre la quale si arriva al medioevale Quartiere Ebraico.
Oltrepassata Piazza Lorch, sotto la cui pavimentazione sono stati rinvenuti i resti di un’antica necropoli con tanto di tombe scavate tutte intorno a un pozzo, ci si addentra nel cuore del borgo brindisino.
Qui si sfiorano edifici nobiliari di grande rilevanza come il Palazzo dei Missionari del XVIII secolo e il barocco Palazzo Martini, sede del “Museo Archeologico di Oria e dei Messapi”.
Palazzo Vescovile ad Oria
A questo proposito non si può dimenticare il Palazzo Vescovile risalente al XVI secolo: oltre al bellissimo salone di rappresentanza e alla scalinata monumentale, l’importanza dell’edificio è legata ai reperti archeologici legati alle civiltà messapica, romana e bizantina.
Palazzo del Sedile a Oria
Incantevole è poi il settecentesco Palazzo del Sedile che sembra un piccolo fortilizio quadrato, voluto dal marchese Michele III Imperiali: bellissima la facciata sulla quale si trovano le statue di S. Carlo Borromeo e S. Barsanofio.
Basilica Pontificia Cattedrale Santa Maria Assunta in Cielo
Il cuore religioso di Oria è rappresentato dalla Basilica Pontificia Cattedrale Santa Maria Assunta in Cielo che, dall’alto del Colle del Vaglio, domina l’intero borgo con la sua meravigliosa cupola ricoperta di ceramiche policrome, sublimata da un bulbo arabeggiante. La chiesa risale al 1750 e la sua facciata realizzata in carparo, rivela la ricchezza dello stile barocco. È impreziosita dall’adiacente torre dell’orologio e dal campanile che svetta alle sue spalle.
Incantano gli interni della Cattedrale, tra marmi, maioliche in oro zecchino e stucchi, tanto da ricordare la Basilica di San Pietro.
Immancabile una visita alla cripta, antico oratorio nel XVI secolo, che custodisce i corpi mummificati appartenuti alla Confraternita della Morte.
Il leggendario Castello di Oria
Dalla Basilica Pontificia Cattedrale Santa Maria Assunta in Cielo si può raggiungere facilmente quello che è considerato il simbolo di Oria: si tratta del Castello Svevo, anch’esso situato in cima al Colle del Vaglio. Il fortilizio è stato costruito tra il 1227 e il 1233 per volere dello Stupor Mundi Federico II.
Si caratterizza per la sua curiosa forma triangolare. È cinto da una possente cinta muraria, punteggiata da ben tre torrioni, ovvero la Torre del Sarto, la Torre del Cavaliere e quella Quadrata.
Come quasi tutti gli antichi castelli, anche quello di Oria è accompagnato da una leggenda. Si narra infatti che all’inizio la sua costruzione non andò a buon fine a causa di cedimenti strutturali. Si decise allora di sacrificare una bambina per la buona riuscita del progetto. Venne uccisa e il sangue fu gettato nelle stesse fondamenta. La madre disperata maledisse il castello con la frase “Possa tu fumare Oria, come fuma il mio cuore esasperato”.
C’è anche un’altra leggenda che ammanta Oria e il suo Castello e narra della bellissima Bianca Guiscardi: la giovane era di una beltà tale da ricevere la corte di molti signori del posto, tra cui uno così forte e potente da sguinzagliare i suoi soldati per prendere Bianca con la forza. La ragazza allora si rifugiò tra le mura del castello dove, piuttosto che cadere preda del suo assalitore, si uccise pugnalandosi al cuore. Da allora pare che il suo spettro si aggiri nel Castello di Oria, sfuggendo, come in vita, alla vista degli umani.
Come arrivare a Oria
Oria si può raggiungere facilmente in treno, dalla stazione di Brindisi o di Taranto, oppure in aereo, atterrando all’Aeroporto del Salento di Brindisi distante 36 km.
Chi preferisce l’automobile deve percorrere l’autostrada A14 fino a Taranto per poi seguire le indicazioni prima in direzione di Grottaglie e poi di Oria.
In alternativa si può percorrere la SS379 fino a Brindisi, per poi immettersi lungo la Via Appia verso Taranto. Da qui seguire le indicazioni per Oria.