Il Natale si sta avvicinando… e con esso le prelibatezze che questa grande festività può offrire. Tra i tanti dolci delle diverse tradizioni culinarie pugliesi, vediamo in particolare una ricetta tipica tarantina, quella delle Sannacchiudere.
Cosa tratteremo
Le Sannacchiudere, il dolce natalizio della cucina pugliese: etimologia
L’etimologia del nome parla chiaro: letteralmente, questa parola significa “si devono chiudere”. La leggenda narra che una contadina, sprovvista di ingredienti adeguati a preparare un dolce in occasione della festa di Natale, abbia preparato delle palline dolci con un po’ di farina e con delle uova. Non piacendole l’impasto, decise di immergere le palline nel miele. Una volta che i cittadini provarono ad assaggiare questi dolci, li trovarono talmente buoni da volerne mangiare sempre di più. Per non rischiare di finirli troppo in fretta, la donna decise di nasconderli in un mobiletto della cucina e pronunciò la frase che dà il nome al dolce: “S’hanno a chiudere”.
Un’altra versione di questa leggenda vuole che la donna, per convincere i propri figli a non mangiare subito queste leccornie, raccontò loro che i dolcetti, a forma di pallina ancora aperta, si dovessero chiudere proprio il giorno di Natale. Solo allora, i bambini avrebbero potuto mangiarli.
Esiste però un’altra etimologia del nome di questo dolce. Essa deriva dall’espressione “san a u’ chiudd”, ossia “sana il pescatore”. Secondo la tradizione, prima delle feste natalizie le mogli dei pescatori preparano ai loro mariti questo dolce in grado di curare tutti i loro mali.
Le Sannacchiudere, la prelibatezza nella semplicità: gli ingredienti
Le Sannacchiudere sono considerate dalla tradizione culinaria italiana un dolce povero, a causa del numero ridotto di ingredienti in esso presente. Questa pietanza della cucina tarantina viene preparata con piccole porzioni di pasta, prodotta con uova, farina, zucchero, scorza di limone ed essenza di fiori d’arancio.
Nelle ricette più sofisticate, questi ingredienti possono essere accompagnati da vino bianco, chiodi di garofano, cannella in polvere, un pizzico di sale, rum bianco e olio extravergine di oliva. Immancabili, ovviamente, sono il miele e l’olio di semi di arachide, indispensabile per la frittura.
Volete sapere come si preparano le Sannacchiudere? Andiamo a scoprirne la ricetta!
Come si preparano le Sannacchiudere? Ecco a voi la ricetta
Per preparare le Sannacchiudere dovrete seguire questi semplici passaggi:
- Tagliate la buccia di arancia ed eliminatene la parte bianca.
- Fate scaldare l’olio extravergine di oliva con la buccia di arancia. Attenzione però: l’olio non deve friggere, ma solo essere scaldato!
- Prendete la farina e mescolatela con le uova, lo zucchero, la cannella, il sale, i chiodi di garofano, il rum, il vino e l’olio caldo, lavorando l’impasto fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Nel caso il vostro composto risultasse ancora troppo appiccicoso dopo l’impasto, vi consigliamo di aggiungere ancora un po’ di farina per renderlo più omogeneo.
- Avvolgete l’impasto in una pellicola trasparente, lasciandola riposare per circa mezz’ora in frigorifero.
- Trascorsi i trenta minuti richiesti, prendete il composto e traetene tanti piccoli gnocchetti, che dovrete poi far passare su una grattugia.
- Friggete queste piccole palline con l’olio d’arachidi.
- Una volta terminata la frittura, mettete gli gnocchetti su un piatto di carta assorbente per togliere l’olio in eccesso.
- Infine, per rendere le vostre Sannacchiudere davvero prelibate, immergetele nel miele e assaporatene il gusto.
Così come sono diverse le versioni sull’etimologia del nome, esistono anche diverse ricette per preparare questo dolce natalizio tarantino. Una sola cosa, invece, non cambierà mai: la sua prelibatezza!